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Gazzetta di Parma

venerdì 28.05.2010 ore 22:09
 

Erbe e fiori delle sponde del Po finiscono in padella

Paolo Panni

Cucinare a base di erbe e fiori spontanei che si trovano lungo il fiume Po. Questa la nuova, gustosa iniziativa lanciata dal circolo «Aironi del Po» di Legambiente di Polesine e che unisce entrambe le sponde del fiume, quella Parmense e quella Cremonese.
Nell’ambito delle attività che il circolo «Aironi del Po» di Legambiente sta promuovendo per far conoscere il Grande fiume c'è anche questa iniziativa volta a far capire quanto sia importante la conoscenza e la tutela delle biodiversità vegetali. E nel contempo si vogliono riscoprire le potenzialità delle essenze spontanee in cucina. «La biodiversità degli organismi vegetali - ha spiegato il presidente degli “Aironi del Po” Stefano Barborini - raggiunge cifre altissime. Sono infatti circa 320 mila le specie vegetali conosciute, un quarto delle quali ancora non è stato censito e rimane quindi senza un nome. La cosa che sorprende di più, tuttavia è che di queste centinaia di migliaia di specie vegetali, solo 3 mila  sono utilizzate nell’industria alimentare, e di queste tremila solo 15 sono le specie maggiormente utilizzate». La conoscenza dell’uso delle specie vegetali a scopo alimentare è definita fitoalimurgia. «I vantaggi della fitoalimurgia - ha proseguito Barborini - possono riassumersi nei punti seguenti: è energeticamente economica: le piante si seminano e crescono da sole, spesso togliendole si pulisce in contemporanea il prato, il giardino e l’orto (e non si devono più usare diserbanti); non sottovalutiamo l’aspetto economico legato al denaro: può anche tornar utile riempire il frigo senza svuotare il portafoglio. In terzo luogo - ha detto - le piante spontanee crescono in perfetta armonia con l’ecosistema che le ospita, e  pertanto sono molto più ricche di elementi (sali minerali e vitamine),  contengono dosi “concentrate” di nutrimento e non di rado hanno sapori forti. Pertanto costituiscono un alimento ideale, donando molta energia in poco cibo». Al primo appuntamento con «Erbando sul Po» hanno partecipato una decina di persone tra «raccoglitori» e «assaggiatori», cuochi e allievi del Istituto Alberghiero «Magnaghi» di Salsomaggiore, Cristina Carri (vicesindaco di Motta Baluffi ), Lia Monfroni dell’Ufficio Agricoltura della Provincia, Stefano Barborini. L'iniziativa si è svolta in barca, con approdi per la raccolta delle erbe fra Zibello, Stagno Lombardo, San Daniele Po e Polesine. Lia Monfroni, del Servizio Agricoltura della Provincia, ha fatto conoscere alcune specie di erbe e fiori trovati sulle sponde del fiume che poi sono state utilizzate spiegando sia i sapori che le proprietà. Quelle raccolte sono state utilizzate per insalate (rosa canina, malva, piantaggine, tarassaco, margheritine, acetosella), come verdure cotte (luppolo, ortiche, sorelle, vitalba, paritaria, salvia pratensis) e fiori fritti (sambuco, acacia, trifoglio). A fine raccolta, in una lanca del fiume sono stati preparati da Aristide Lupini, docente all’Istituto Alberghiero «Magnaghi» di Salsomaggiore e da allievi del corso serale di cucina alcuni piatti a tema, tra cui tagliolini verdi di ortica, tortelli di ricotta con ortica, frittatine con luppolo, frittelle di fiori di sambuco, calzoncelli con tarassaco e pancetta, insalata di tarassaco e acetosella, pesto di erba aglina, degustati e molto apprezzati dai partecipanti.